L’economia italiana è basata largamente sull’ agricoltura. Il fatturato aggregato delle imprese di questo settore al 2017 si aggirava sui 135 miliardi di euro.
La pandemia di Covid-19 ha messo in discussione l’intero settore agroalimentare a livello globale. Questo ha fatto si che,durante i mesi di lockdown, emergessero con forza temi che sembravano appartenere al passato: la sovranità alimentare, la necessità di fornire cibo sano e sicuro a tutti, l’approvvigionamento di materie prime e di manodopera.
Questi temi sono stati oggetto di analisi dell’edizione 2020 del World Agri-Tech Innovation Summit. Naturalmente tenutosi quest’anno in videoconferenze.
Ogni anno questo evento, che avviene a San Francisco e a Londra mette in contatto investitori, aziende, startup, imprenditori e agricoltori da tutto il mondo per discutere del futuro dell’agricoltura.
Il ruolo del digitale nei confronti dell’agricoltura, quindi, ha avuto un importantissimo ruolo nella discussione. Gli strumenti digitali, infatti, sono considerati in grado di rendere il settore più resiliente rispetto alla pandemia, e in generale di aumentare la sostenibilità ambientale delle produzioni, ridurre i costi di gestione delle aziende agricole, tracciare in maniera sicura i prodotti alimentari dal campo alla tavola, nonché migliorare la gestione agronomica.
Tra i vari interventi è stato molto illuminante quello di Jeff Rowe di Syngenta che ha sottolineato come, dopo le grandi rivoluzioni del passato (quella verde e quella biotecnologica), oggi stiamo vivendo la rivoluzione digitale.
Un esempio è la possibilità di utilizzare piattaforme digitali che suggeriscono all’agricoltore qual è la migliore semente da utilizzare in un dato appezzamento. Valutazioni che vengono effettuate grazie all’analisi di dati provenienti da diverse fonti, come i satelliti, le attrezzature connesse e le esperienze di altri agricoltori in condizioni simili. Questo faciliterebbe di gran lunga il lavoro dell’agricoltore rendendolo anche più efficace ed efficiente, sostenendo le loro decisioni.
Naturalmente stiamo parlando di una rivoluzione a livello iniziale, che promette di cambiare in modo radicale il settore nei prossimi anni. E un contributo lo potrebbe dare l’intelligenza artificiale, la quale sarà in grado di analizzare enormi moli di informazioni, provenienti da fonti di natura diversa.
Proprio per l’importanza che il digitale potrebbe assumere nel campo agricolo molte grandi aziende come Amazon web services, Ibm, Microsoft e Google e tante altre stanno entrando in questo settore sfruttando la loro esperienza.
Secondo Bob Reiter di Bayer l’obiettivo futuristico sarà quello di creare un solo strumento che aiuti in maniera semplice, efficace e a 360° gli agricoltori a fare meglio il proprio lavoro.
E in questo senso, un ruolo fondamentale lo giocheranno i costruttori di trattori e attrezzature agricole. La sfida è quella di rendere i dati interoperabili e gestibili in maniera semplice ed efficace, trasportando l’agricoltore da un mondo di incertezze, in cui non aveva sotto controllo tutte le variabili, ad uno di certezze, lavorando soprattutto su un qualcosa di nuovo, ovvero sulla connettività delle macchine.
In un altro intervento, Per Neal Gutterson, di Corteva, ha affermato che le tre grandi direttrici che cambieranno il modo di fare agricoltura saranno:
- lo sviluppo di agrofarmaci di origine biologica,
- l’implementazione di piattaforme digitali,
- il miglioramento genetico delle sementi.
Ma quale è lo scopo di tutto ciò?
L’ agricoltura vuole vincere le sfide dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento in generale. Bisognerà però avere un’agricoltura a minore impatto ambientale. Ma per coniugare la sostenibilità economica con quella ambientale sarà necessario innovare, sia in termini di prodotto che di tecnologie.
Per fare ciò però bisognerà partire dalla concezione del lavoro da parte degli agricoltori. Infatti, i dati riguardo all’utilizzo della tecnologia in campo agricolo attualmente sono davvero pietosi:
- il 62% degli agricoltori non usa software di data collection
- il 60% si affida ancora a carta e penna..
- Mentre il 71% ha risposto che i propri tecnici di fiducia non hanno mai parlato di soluzioni digitali.
C’è bisogno di un bel lavoro…
Noi di Patella Tractors da sempre siamo attenti all’evoluzione del digitale per semplificare la vita e il lavoro agli agricoltori.
Se vuoi saperne di più sulle nostre soluzioni digitali per l’agricoltura, clicca su CONTATTACI e SCRIVICI UN MESSAGGIO.